Gatti Micetti Divertenti – Cat Funny Crazy

Gatti Micetti Divertenti – Cat Funny Crazy

  • Il gatto – Charles Baudelaire
    Vieni bel gatto, vieni sul mio cuore amoroso;
    trattieni i tuoi artigli
    ch’io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d’agata e metallo.
    Quando a bell’agio le mie dita a lungo
    ti carezzan la testa e il dorso elastico,
    e gode la mia mano ebbra al toccare il tuo corpo elettrico,
    vedo in spirito la mia donna:
    profondo e freddo come il tuo, il suo sguardo, bestia amabile,
    penetra tagliente come fosse una freccia,
    e dai piedi alla testa
    una sottile aria, rischioso effluvio,
    tutt’intorno gira al suo corpo bruno.
  • La gatta – Umberto Saba
    La tua gattina è diventata magra.
    Altro male non è il suo che d’amore:
    male che alle tue cure la consacra.
    Non provi un’accorata tenerezza?
    Non la senti vibrare come un cuore
    sotto alla tua carezza?
    Ai miei occhi è perfetta
    come te questa tua selvaggia gatta,
    ma come te ragazza
    e innamorata, che sempre cercavi,
    che senza pace qua e là t’aggiravi,
    che tutti dicevano :’È pazza’.
    È come te ragazza.
  • Donne e gatti – Paul Verlaine
    Lei giocava con la sua gatta
    E che meraviglia era vedere
    La bianca mano e la bianca zampa
    Trastullarsi nell’ombra della sera!
    Lei nascondeva – la scellerata –
    Sotto i guanti di filo nero
    Le micidiali unghie d’agata
    Taglienti e chiare come un rasoio.
    Anche l’altra faceva la smorfiosa
    E ritraeva i suoi artigli d’acciaio,
    Ma il diavolo non ci perdeva nulla
    E nel boudoir, in cui tintinnava, aereo,
    Il suo riso, scintillavano quattro punti fosforescenti.
  • Al gatto di donna Reynolds – John Keats
    Gatto, che la tua età matura hai superato,
    quanti sorcetti e ratti hai sterminato nei tuoi bei giorni?
    E quanti, con guardo fisso di accesi e verdi anelli
    pungenti e morbidi, ed unghie che germoglian dal velluto,
    celati artigli che ti pregano me di non ferire,
    n’hai carpiti, bocconcini d’uccello?
    Ora, rinforza il miagolar grazioso, e narra
    le tue zuffe con pesci, sorci e teneri pulcini, di cui,
    dalle tue fusa, dal guardar basso e leccarti le zampe,
    oggi non vedo traccia; e per quanto la serva
    a pugna e mazza assai ti percotè, lucida è la pelliccia
    come quando, in giovinezza, nella lizza tu entrasti,
    sopra un muro di vetri di bottiglia.
  • Il gatto – Guillaume Apollinaire
    Io mi auguro di avere in casa mia:
    una donna provvista di prudenza,
    un gatto a passeggio fra i libri,
    e in tutte le stagioni amici
    di cui non posso far senza.
  • Gatto che giochi per via – Fernando Pessoa
    Gatto che giochi per via
    come se fosse il tuo letto,
    invidio la sorte che è tua,
    ché neppur sorte si chiama.
    Buon servo di leggi fatali
    che reggono i sassi e le genti,
    hai istinti generali,
    senti solo quel che senti;
    sei felice perché sei come sei,
    il tuo nulla è tutto tuo.
    Io mi vedo e non mi ho,
    mi conosco, e non sono io.

 

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